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Finge di essere devoto
e ruba i soldi al parroco

Don Gabriele Falcone all’esterno della chiesa. GREGOLIN
Don Gabriele Falcone all’esterno della chiesa. GREGOLIN
Don Gabriele Falcone all’esterno della chiesa. GREGOLIN
Don Gabriele Falcone all’esterno della chiesa. GREGOLIN

«Padre mi benedica, sono un devoto di San Michele», ma poi lo deruba. È accaduto mercoledì sera al parroco di Montegaldella, don Gabriele Falcone, dopo la messa vespertina. Un raggiro, scoperto solo dopo che il personaggio si era dileguato «contento di aver ricevuto la benedizione» ed essersi intascato il portafoglio del parroco, ignaro delle vere intenzioni del pio fedele che si era rivolto a lui dopo la messa, a chiesa ormai vuota. La scena è quella di sempre, con il parroco che rientra in sacrestia dopo la celebrazione, dove si intrattiene per le ultime faccende prima di chiudere la chiesa. «Capita che qualcuno arrivi per ordinare messe – racconta don Gabriele -, mercoledì sera si è invece presentato un signore brizzolato di mezza età, dall’accento siculo, con un florilegio di complimenti rivolti alla chiesa».

L’uomo ha subito aggiunto: «Sono un fedele siciliano di passaggio e vedendo la bella chiesa mi sono fermato per dare un’occhiata, motivato dal fatto che è dedicata a San Michele, cui sono devoto».

«Pochi minuti di conviviale dialogo - ricorda il prete - che non mi ha indotto ad alcun sospetto». Il distinto devoto intanto, dopo aver dato florilegio della sua passione per l’arte e San Michele ha spinto il prete ad un atto di cortesia: «Davanti a tanto fervore mi sono spostato di qualche metro per andare a prendergli un santino e un libricino sull’Arcangelo Michele certo di fargli cosa gradita».

Il parroco si è così assentato per un minuto dalla sacrestia, sufficiente perché il ladro notasse il borsello su una panca, e sfilasse il portafoglio, avendo cura di richiudere il tutto per non destare sospetti. Il parroco non accortosi di nulla, ha quindi ringraziato e omaggiato colui che intanto l’aveva derubato.

Chiusa poi la chiesa, il prete ha notato che il suo borsello era troppo leggero. A questo punto, la sorpresa: «Via il portafoglio con pochi spiccioli dentro, compresi alcuni documenti». L’episodio, denunciato ai carabinieri, ha amareggiato il curato che ha commentato facendo appello ai parroci, affinché non si lascino “abbindolare con la scusa dei santi e dell’arte”.

Antonio Gregolin

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