<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Errore informatico
E l’Enel inonda
di solleciti il cliente

Luigi Miazzo mostra tutti i solleciti inviati dall’Enel. FOTO BUSATO
Luigi Miazzo mostra tutti i solleciti inviati dall’Enel. FOTO BUSATO
Luigi Miazzo mostra tutti i solleciti inviati dall’Enel. FOTO BUSATO
Luigi Miazzo mostra tutti i solleciti inviati dall’Enel. FOTO BUSATO

Ben ventidue lettere di sollecito, anche per pagamenti già effettuati, spedite dall’Enel solo tra giugno e agosto con quattro viaggi affrontati all’ufficio di Vicenza, telefonate e fax per tentare di chiudere la pratica di riduzione della potenza dell’energia elettrica del suo contatore: questa la disavventura nel mare della burocrazia vissuta dal sessantunenne ex artigiano Luigi Miazzo di Ponte di Barbarano.

Dopo un trentennio di lavoro come restauratore di mobili, raggiunta la pensione Miazzo ha deciso di diventare imprenditore agricolo con richiesta all’Enel, lo scorso maggio, di ridurre la portata da 15 a 6 kw del contatore del suo laboratorio nella zona industriale di Ponte, utilizzandolo adesso solo per piccoli lavori.

«Pensavo si trattasse di una pratica veloce visto che la partita Iva e l’indirizzo della nuova ragione sociale erano rimasti invariati, invece a giugno mi vengono recapitate tre lettere con richiesta dei dati catastali cui ne seguono altre quattro con solleciti di piccoli pagamenti finché all’ottava lettera mi reco al punto Enel di Vicenza dove l’impiegata mi presenta altre due lettere con un centinaio di euro da pagare», spiega Luigi Miazzo.

Tutto risolto? Macché, in quanto l’ex artigiano si trova con crescente incredulità mista ad esasperazione a ricevere altre lettere tra richieste di documenti e solleciti di pagamenti già effettuati o non dovuti (come il saldo di 28 euro del canone Rai) affrontando altri tre viaggi a Vicenza finchè alla ventiduesima lettera con una nuova ingiunzione di pagamento la vicenda giunge finalmente alla sua sospirata conclusione.

«Sono stati due mesi davvero da incubo che mi hanno rovinato le vacanze e che non auguro a nessuno di vivere», conclude sconsolato Miazzo. «È la solita storia, la burocrazia ci danneggia e purtroppo quando si vivono queste cose sulla propria pelle non c’è modo di difendersi se non segnalando il caso come ho fatto io».

Alla nostra richiesta di chiarimento della vicenda Enel Italia sottolinea in una nota che “la riduzione di potenza richiesta dal cliente il 23 maggio scorso è stata effettuata, purtroppo il ritardo è dipeso da un non allineamento dei dati fiscali presenti nelle banche dati del gestore e del distributore motivo per cui la trasmissione della richiesta di lavoro non andava a buon fine”.

La correzione ha richiesto una serie di interventi tecnici e il 6 giugno  la richiesta è stata trasmessa correttamente al distributore che ha eseguito il lavoro il giorno stesso” aggiunge l’azienda rilevando di “essersi scusata col cliente anche per la numerosità dei solleciti automatici inviati dovuti ad un'anomalia informatica”.

Felice Busato

Suggerimenti