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Dai colli al mare in bici: adesso si può

Il taglio del nastro all’inaugurazione della pista ciclabile. GREGOLIN
Il taglio del nastro all’inaugurazione della pista ciclabile. GREGOLIN
Il taglio del nastro all’inaugurazione della pista ciclabile. GREGOLIN
Il taglio del nastro all’inaugurazione della pista ciclabile. GREGOLIN

Caduto l’ultimo diaframma imposto da un centinaio di metri di pista incompleta, che impediva così il libero collegamento tra le provincie di Vicenza e Padova, la ciclabile arginale che collega Montegaldella con Cervarese S. Croce, è oggi una realtà percorribile a piedi come in bicicletta. Con l’inaugurazione ufficiale della ciclabile avvenuta sabato mattina scorso, si dissolvono di fatto le polemiche tra i comuni confinanti. Cento metri lasciati inselvatichiti con ceppaie da estirpare, che obbligava chi giungeva dal vicentino o dal padovano a percorrere un periglioso sterrato che induceva alla spontanea la domanda: “Perché non si conclude l’opera?”. Di fatto non si capiva, con Montegaldella che spingeva per il completamento dell’opera, frutto nel versante vicentino della perequazione fatta per la costruzione della Valdastico Sud nell’area di Ghizzole che ne ha sostenuto i lavori del serpentone ciclopedonale arginale di una decina di chilometri, da Longare fino al confine con il Padovano. Realizzata l’opera, restavano quei pochi metri di competenza del Comune di Cervarese da completare. È servito un anno, e poco meno di diecimila Euro sostenuti dall’Amministrazione di Cervarese, perché si completasse l’opera. Ora a lavori conclusi con il circuito che quotidianamente viene battuto da ciclisti e pedoni, la stretta di mano tra i rispettivi amministratori e rappresentanti regionali e provinciali che hanno partecipato all’inaugurazione di sabato, hanno chiuso discussioni e acredini. Al taglio del nastro, avvenuto in località “Cucca” sul guado tra le due provincie, il presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciambetti, l’assessore provinciale alla viabilità di Vicenza, Renzo Marangon, contornato da sindaci e amministratori del circondario hanno dimostrato l’importanza dell’evento. Più politici che cittadini per quella che è stata comunque una sobria inaugurazione con tanto di taglio del nastro condiviso tra il sindaco di Montegaldella, Paolo Dainese e l’omologo di Cervarese, Massimo Campagnolo. Denominatore comune tra i vari discorsi ufficiali, è stata l’importanza di questo “passante verde” che permette al turismo di avere nuovi sbocchi e strutture. «Ma soprattutto –come ha sottolineato Ciambetti- è un altro tassello della grande rete di ciclabili che sta prendendo forma e sostanza in Veneto». Ciclabile che si può dire colleghi i monti con il mare, visto che si ramifica a nord di Vicenza, per poi scendere lungo la campagna fino a Padova e poi al mare: «Come perequazione offertaci dalla Società Serenissima (assente alla inaugurazione ndr) –ha sottolineato il sindaco Dainese-, abbiamo voluto che fosse proprio questa ciclabile. Opera strategica per fare conoscere questo bel territorio». Tant’è che lo stesso primo cittadino di Montegaldella ha annunciato pubblicamente che l’opera diventerà presto la “prima ciclabile del saluto al mondo”, per onorare il titolo di “Paese del Saluto” per cui Montegaldella è già nota.

Antonio Gregolin

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