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Comune unico, obiettivo ottobre

Una veduta di San Germano che insieme a Grancona attende la data del referendum.  FOTO ARCHIVIO
Una veduta di San Germano che insieme a Grancona attende la data del referendum. FOTO ARCHIVIO
Una veduta di San Germano che insieme a Grancona attende la data del referendum.  FOTO ARCHIVIO
Una veduta di San Germano che insieme a Grancona attende la data del referendum. FOTO ARCHIVIO

Ora la palla passa a Venezia. La partita sulla fusione dei Comuni di Grancona e San Germano dei Berici si trasferisce in Regione, con l’obiettivo di chiamare i cittadini ad esprimersi sulla nascita del nuovo Comune di Val Liona lo stesso giorno in cui saranno convocati per il voto al referendum costituzionale.

Conclusa la fase locale, che ha portato all’approvazione da parte dei Consigli comunali di Grancona e San Germano dell’identico progetto di fusione, sarà la Giunta regionale a doverlo esaminare per emettere il parere obbligatorio sulla bontà dell’iniziativa, con un giudizio che è vincolante.

Dai municipi di Grancona e di San Germano sono state spedite via pec le delibere, approvate all’unanimità dai rispettivi Consigli, una volta trascorsi i quindici giorni, stabiliti dalla legge, dalla pubblicazione all’albo pretorio per la presentazione di eventuali osservazioni, che in entrambi i Comuni non sono arrivate.

Toccherà adesso alla Giunta regionale esprimersi prima di passare a sua volta la palla al Consiglio regionale, che sarà chiamato a fissare la data del referendum consultivo, cui la popolazione del nuovo Comune è chiamata a partecipare, e ad esaminare il progetto di legge regionale di mutamento delle circoscrizioni comunali.

I tempi sono di sessanta giorni per il parere della Giunta e di altri novanta per il Consiglio.

Per cercare di ottenere la massima celerità da parte della Regione sulla complessa procedura, i sindaci Antonio Lazzari di Grancona e Alberto Zanella di San Germano hanno già chiesto di essere convocati in un’udienza comune dal vicegovernatore con delega agli locali Gianluca Forcolin.

«Puntiamo a chiedere al vicepresidente del Veneto che la Giunta e il Consiglio possano esprimersi nel più breve tempo possibile – spiegano i due primi cittadini – in modo che il referendum comunale possa essere fissato nello stesso giorno in cui i cittadini saranno chiamati alle urne per il referendum sulla riforma costituzionale, che è già stato fissato per il mese di ottobre».

Un passaggio che per i sindaci è imprescindibile per la buona riuscita di tutta l’operazione. «Spiegheremo a Forcolin – precisano Lazzari e Zanella - che ci siamo mossi tenendo conto proprio della data di questo appuntamento e sarebbe davvero un peccato mancarlo, senza considerare lo spreco di denaro».

Le conseguenze potrebbero influire sulle fasi successive della procedura, che prevede ulteriori tappe. Queste, una volta che il referendum comunale avesse esito positivo, con il consenso maggioritario dei cittadini al nuovo Comune prevedono l’approvazione di una legge regionale di modifica delle circoscrizioni comunali e un decreto di scioglimento dei Consigli da parte del prefetto, per arrivare alle elezioni di sindaco e consiglieri del nuovo Comune nella prima tornata elettorale utile. Occasione che si presenterebbe la primavera prossima. In caso di esito negativo, visto che il referendum avrà valore consultivo, si dovrà prendere in considerazione il peso politico della volontà espressa dai cittadini.

Matteo Guarda

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