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Cava di San Giorgio, la Regione dice sì

L’area dove è stata autorizzata, dalla Regione, la cava. ARCHIVIO
L’area dove è stata autorizzata, dalla Regione, la cava. ARCHIVIO
L’area dove è stata autorizzata, dalla Regione, la cava. ARCHIVIO
L’area dove è stata autorizzata, dalla Regione, la cava. ARCHIVIO

Con la pubblicazione sul Bur, il bollettino ufficiale, la Giunta regionale del Veneto ha autorizzato “l’apertura e la coltivazione della cava di calcare per industria, calce, granulati, costruzioni, marmorino e basalto” del Monte San Giorgio ad Albettone richiesta dalla ditta Seb Società Escavi Berica.

Un’autorizzazione che arriva dopo cinque anni dalla prima presentazione del progetto, fortemente contestato sia dal comune di Barbarano che dalle associazioni ambientaliste.

Nel gennaio 2015 il Tar del Veneto respinge tutte le osservazioni e dà via libera al progetto, decisione di nuovo contestata e che riporta la questione al Consiglio di Stato il quale nel marzo 2016 accoglie i ricorsi del comune di Barbarano e delle associazioni ambientaliste e blocca la cava a causa di vizi procedurali.

Nel giugno 2016 viene depositato al Tar del Veneto un ricorso contro la Regione relativo alla “condotta illegittima ed illecita” per numerose mancanze e violazioni imputabili agli uffici regionali e riassunti in numerose pagine di contestazioni. Con ciliegina finale: richiesta danni per 22.870.122 euro, abbondantemente documentati.

«Finalmente è arrivata la parola fine su questa vicenda – sbotta il sindaco di Albettone Joe Formaggio – Ritengo comunque assurdo che si impieghino cinque anni per arrivare ad una autorizzazione. Questa lentezza burocratica fa male al sistema Italia. E’ inammissibile, sia per le aziende che investono come per gli amministratori, i comitati e i cittadini, che progetti del genere siano bloccati per anni. Se sono irregolari è giusto respingerli, ma se rispettano la normativa devono essere messi in grado di lavorare in tempi brevi senza sprechi di risorse».

Di parere opposto Cristiano Pretto: «Siamo sempre stati contrari – spiega il sindaco di Barbarano – questo progetto riversa sul comune di Barbarano e sugli abitanti della zona una serie di forti criticità. Hanno prevalso gli interessi economici su quelli ambientali e della salute dei cittadini. La Regione non ha fatto altro che recepire una discutibile e sospetta delibera della Provincia, emessa senza tenere conto delle osservazioni del nostro comune».

E adesso?

«Se funzionerà a pieno ritmo – precisa Joe Formaggio – il comune di Albettone avrà finanziate opere pubbliche per 250.000 euro ogni anno per i prossimi 15. Peccato che non sarà la mia amministrazione a godere di questo risultato».

«Come comune di Barbarano – spiega Cristiano Pretto – per ora prendiamo atto della decisione regionale. Ci confronteremo con le forze politiche locali e con i cittadini per valutare eventuali iniziative, considerati anche i passaggi non molto chiari e le numerose anomalie che hanno accompagnato questo progetto. Comunque, visto il piano cave della Regione, siamo perplessi sulla enorme quantità di materiale autorizzato in questa cava».

Emilio Garon

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