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Cause e ricorsi, i palasport restano chiusi

Il palasport di Saline uno dei due impianti al centro delle polemiche
Il palasport di Saline uno dei due impianti al centro delle polemiche
Il palasport di Saline uno dei due impianti al centro delle polemiche
Il palasport di Saline uno dei due impianti al centro delle polemiche

Una partita che si sta giocando in più tribunali e di cui non si conosce la durata, quella del futuro dei due palasport fotovoltaici di via Frassenara e di Saline chiusi dal Comune lo scorso settembre dopo l’inasprirsi dei contenziosi legali con l’associazione temporanea di imprese (Ati) che li ha finanziati e realizzati e col Gse, l’agenzia ministeriale che gestisce gli incentivi sugli impianti fotovoltaici. Realizzate nel 2012 con il “leasing in costruendo”, le due strutture un anno dopo hanno iniziato ad evidenziare vizi e carenze tecniche. Non risultando rispondenti a quanto previsto dal bando di gara, il Comune ha deciso di metterle in sicurezza e bloccarne l’utilizzo, dopo l’avvio di un primo contenzioso con ricorso al Tribunale di Vicenza per ottenere il risarcimento del danno. Il Comune ha così sospeso il pagamento delle rate alla società di leasing con avvio del contenzioso al Tribunale di Brescia dopo l’inutile tentativo di trovare un accordo per una transazione in merito ai vizi. Contemporaneamente da parte del Gse sono emersi dubbi sulla correttezza della richiesta di incentivazione che hanno comportato la sospensione, per il palasport di via Frassenara, dell’incentivo che consentiva al Comune di pagare il canone di leasing. Decisione, questa, contestata dall’Amministrazione comunale cui la corte d’appello ha dato ragione con contenzioso ora trasferito al Tar del Lazio. «Difficile ad oggi prevedere la conclusione di questa vicenda complessa», spiega il sindaco Marcello Spigolon. «Nella causa contro l’Ati. che dovrebbe concludersi per prima visto che siamo in attesa della relazione del secondo tecnico nominato dal giudice, sono stati citati tutti i soggetti potenzialmente responsabili nella realizzazione delle due strutture quali appaltatori, progettista e direttore dei lavori. In merito alla sospensione delle rate alla società di leasing con la quale siamo sempre disponibili ad una transazione abbiamo accantonato 480.000 euro per fondo rischi contenzioso nel consuntivo 2016. Siamo fiduciosi di veder riconosciute le nostre ragioni con risarcimento di tutte le spese sostenute e da sostenere».

Una situazione definita «preoccupante oltre che beffarda» dalle minoranze “Noventa civica” e “Lista libera per Noventa” con forti timori sulle «possibili conseguenze economiche degli ingenti esborsi per i due palasport quali un debito fuori bilancio per le quote Gse da restituire, mentre a causa dei canoni leasing che dovranno essere comunque saldati saranno vincolate molte delle entrate future da oggi al termine o alla risoluzione del contratto. Vanno accertate le responsabilità di chi doveva vigilare».

Per Maria Pia Dall’Armellina (M5S) il Comune «avrebbe dovuto trovare altre soluzioni alternative ai procedimenti giudiziari che comporteranno l’ipoteca sul futuro di Noventa come spese legali e mancata tempestiva soluzione per porre rimedio ad un errore della precedente amministrazione».

Felice Busato

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