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Aviaria, abbattuti i primi quattromila tacchini

I tacchini  sono stati rinchiusi in un container dove è stato iniettato il gas letale. FOTO ALBERTO MASSIGNAN
I tacchini sono stati rinchiusi in un container dove è stato iniettato il gas letale. FOTO ALBERTO MASSIGNAN
I tacchini  sono stati rinchiusi in un container dove è stato iniettato il gas letale. FOTO ALBERTO MASSIGNAN
I tacchini sono stati rinchiusi in un container dove è stato iniettato il gas letale. FOTO ALBERTO MASSIGNAN

Come misura preventiva all’insorgere di una epidemia dell’influenza Aviaria, quattromila tacchini sono stati abbattuti ieri pomeriggio da parte del servizio veterinario dell’AUlss n.8 Berica distretto Est, in un allevamento di Lovertino, in via Tessara 4, comune di Albettone, della “Società agricola di Dal Pozzo Francesco e Alberto s.s.” con sede a Vò, in soccida con la “Soc. Agr. La Pellegrina spa di Quinto di Valpantena, Verona,

Tutto ha avuto inizio quando in un capannone della società Dal Pozzo che oltre a Lovertino ha un allevamento anche a Bastia e un altro a Vo’, proprio in quest’ultimo sono stati rivenuti alcuni tacchini morti. Dopo che l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle venezie, l’11 ottobre ha segnalato che si trattava dell’insorgenza di un focolaio di influenza Aviaria, ha indicato la necessità di adottare i tutti provvedimenti di polizia veterinaria al fine di impedire il diffondersi della malattia. In pratica l’abbattimento dei tacchini che in tutti e tre i capannoni fanno 35mila volatili.

Per quanto riguarda l’allevamento di Lovertino della Società agricola di Dal Pozzo Francesco e Alberto s.s.” in soccida con la “Soc. Agr. La Pellegrina spa di Quinto di Valpantena, Verona, il sindaco di Albettone Joe Formaggio ha emesso un’ordinanza in cui dispone una serie di misure a partire dall’immediato abbattimento preventivo in loco di tutti i volatili presenti nell’azienda, 4mila tacchini, femmine. «Per il momento un calcolo dei danni in termini economici è difficile da definire – precisa il sindaco -. Si tratta di una ditta terzista che alleva i tacchini per conto di un’altra società, per cui il costo maggiore è quello del lavoro. Tre mesi di lavoro andati perduti più un altro per la quarantena del ciclo produttivo, non dovrebbero essere meno di 70 -80 mila euro».

In questi casi poi non è prevista alcuna copertura assicurativa. Per quanto riguarda i costi di smaltimento, se si tratta degli interventi per l’insorgenza di un focolaio, sono coperti dalla Regione Veneto, mentre per gli interventi di abbattimento preventivo, i costi sono a carico del Ministero della salute. «L’amministrazione comunale comunque si attiverà con la Regione Veneto e il Governo per aiutare l’imprenditore agricolo – ha dichiarato il sindaco - . Nel basso vicentino c’è una intensa attività di allevamenti avicoli, ora la diffusione dell’Aviaria dovrebbe essere stata fermata anche se ci sono già alcune conseguenze per le aziende, per chi aveva i tacchini pronti, la vendita è stata bloccata».

Albano Mazzaretto

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