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Analisi nei pozzi a carico della Regione

Un pozzo usato in agricoltura. La Regione pagherà le analisi dei Pfas
Un pozzo usato in agricoltura. La Regione pagherà le analisi dei Pfas
Un pozzo usato in agricoltura. La Regione pagherà le analisi dei Pfas
Un pozzo usato in agricoltura. La Regione pagherà le analisi dei Pfas

I costi per le analisi delle acque dei pozzi di agricoltori ed allevatori dei 21 Comuni rientranti nell’area più a rischio, la cosiddetta zona ‘rossa’, per verificare la presenza di Pfas saranno sostenuti dalla Regione. L’ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan. «Una buona notizia. La Regione – commenta Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Veneto – con questo provvedimento va incontro alle nostre richieste. Questo primo monitoraggio servirà ad avere lo stato dell’arte sulla situazione dei pozzi. Ed una volta che si potrà disporre dei dati si potranno tirare le somme, quindi valutare i possibili interventi e mettere in atto le strategie più opportune. C’è inoltre la sicurezza che ad eseguire queste analisi sarà un ente certificato come l’Arpav. Non va dimenticato che ci sono già aziende, in primis quelle che allevano mucche da latte, che hanno già dovuto sostenere l’onere di allacciarsi all’acquedotto comunale per disporre di acqua per l’abbeveraggio». La spesa per le analisi sarà a carico della Regione – precisa l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan, che ha concertato con il tavolo sull’agricoltura e i 21 sindaci dell’area interessata l’ulteriore intervento - solo qualora il pozzo interessato dal campionamento sia stato autorizzato dagli uffici del Genio Civile competente per territorio e in regola con il pagamento del relativo canone.

«La Giunta ha stanziato 40 mila euro – ha dichiarato l’assessore Pan - perché Arpav effettui mille campionamenti nelle acque sotterranee del Basso Veronese, del Vicentino e della Bassa Padovana, al fine di accertare le concentrazioni dei Pfas ‘a catena corta’ e ‘lunga’, così come già effettuato nella rete idrica degli acquedotti ad uso civico. Potremo così completare la mappatura di tutte le fonti idriche potenzialmente nocive per la salute dell’uomo e la salubrità della catena alimentare».

Dopo il monitoraggio delle acque della rete potabili e degli scarichi, e la campagna di analisi biologiche sugli abitanti che risiedono nell’area interessata dalla contaminazione di sostanze perfluoro-alchiliche, la giunta regionale dunque si accolla anche la spesa per le analisi delle acque dei pozzi per l’abbeverata degli animali, per la produzione degli alimenti, compreso anche il lavaggio dei prodotti orticoli e frutticoli e per la irrigazione delle colture agrarie ricadenti nel territorio dei comuni di Brendola, Sarego, Lonigo, Alonte, Zimella, Asigliano Veneto, Cologna Veneta, Poiana Maggiore, Noventa Vicentina, Pressana, Roveredo di Guà, Montagnana, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Terrazzo, Veronella, Minerbe, Arcole, Legnago, Bonavigo, Albaredo d’Adige. Attenzione però: l’adesione alla campagna delle analisi dell’acqua dei propri pozzi è su base volontaria. Per poterne far parte i proprietari dovranno compilare la scheda di campionamento disponibile nei 21 Comuni interessati, e dovrà essere sottoscritta dal titolare della concessione del pozzo.

Giorgio Zordan

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