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Allarme cinghiali
sui colli Berici
«Vanno abbattuti»

Un cinghiale sui Berici
Un cinghiale sui Berici
Un cinghiale sui Berici
Un cinghiale sui Berici

Non si riesce a contarli. Potrebbero essere centinaia nei Colli Berici. Sono i cinghiali che da tempo hanno trovato un habitat favorevole anche nel nostro territorio.

E si diffondono velocemente, ne sono stati avvistati numerosi capi anche nei dintorni di Lonigo. Ancora non rappresentano un problema, ma non va sottovalutato il rischio oltre che di danni all’agricoltura anche della sicurezza. Un allarme che lancia Giuseppe Gaspari, presidente provinciale di Anuu Migratoristi. «I nostri cacciatori – spiega Gaspari .- sono stati chiamati tre anni fa dalle guardie venatorie per abbattere un cinghiale che si era perso tra le case di Meledo. Un esemplare di 130 chili». Da allora gli avvistamenti sono stati sempre più numerosi.

«A Meledo alto – informa Gaspari - è stata avvistata poco tempo fa una femmina con tre piccoli, altri avvistamenti recenti tra Lonigo e Alonte, a ridosso della strada di S. Feliciano e ancora verso Orgiano e Sossano. Abbiamo notizie anche di un esemplare che ha attraversato la strada statale a Bagnolo». Ma non si tratta solo di incontri sporadici, alcuni podisti e ciclisti hanno avvistato nei giorni scorsi cinghiali nella zona di Monticello di Lonigo e Alonte.

«In genere fuggono alla vista dell’uomo – informa Gaspari – ma una femmina con i piccoli può rappresentare un grave pericolo».

La soluzione? «E’ semplice ma necessaria. Il loro numero può triplicare in un solo anno e quindi, non essendoci nemici animali predatori, vanno abbattuti. La Regione deve intervenire in breve tempo, autorizzare i cacciatori al prelievo di questi animali anche in provincia di Vicenza, replicando la delibera già in vigore per Verona». E.G.

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