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Schio

93enne morta
Due avvisi
per omicidio

Il condominio in via dei Castellani, teatro della presunta aggressione
Il condominio in via dei Castellani, teatro della presunta aggressione
Il condominio in via dei Castellani, teatro della presunta aggressione
Il condominio in via dei Castellani, teatro della presunta aggressione

L’avrebbero picchiata con un ombrello, strattonandola durante una lite condominiale sul pianerottolo per dissidi di vicinato, fino a farla cadere e a causarle la frattura di un braccio e la lussazione di una spalla. In seguito alle ferite, è la tesi della Procura, quattro mesi dopo la pensionata Maria Cebba di 93 anni è morta. Adesso due cinesi, presunte responsabili dell’aggressione, sono accusate di omicidio preterintenzionale.

La svolta nelle indagini sul decesso dell’anziana è avvenuta nei giorni scorsi quando il sostituto procuratore Barbara De Munari ha firmato gli avvisi di garanzia, che ha fatto notificare alle indagate dai militari del capitano Vincenzo Gardin.

Dunque, si è aggravata la posizione dell’artigiana Chunying Zhou, 31 anni, residente a Schio in via dei Castellani 13, teatro del fatto di sangue, e della connazionale Jinlan Guo, 58 anni, indicata come baby sitter dei due figli della prima, che avrebbe avuto il primo approccio con la vittima il 27 novembre scorso, quando sarebbe scoppiato il litigio fatale.

Il pm De Munari vuole capire che cos’è realmente accaduto quel giorno nella palazzina abitata dalla signora Cebba, vedova e senza figli, che a dispetto dell’avanzata età viveva da sola perché autosufficiente.

Pertanto, il magistrato ha sollecitato al gip una perizia medico legale nella forma dell’incidente probatorio, sulla documentazione clinica della defunta. Per farlo ha avvisato anche gli avvocati Edda Grasselli, Alessandro Gori e Mario Faggionato, che la posizione delle loro assistite si è di molto appesantita.

Le due cinesi così hanno appreso di essere sotto inchiesta per omicidio preterintenzionale, un’accusa per la quale la pena edittale è dai 10 ai 18 anni di reclusione, fatte salve le eventuali aggravanti. E in vista della perizia che il giudice disporrà, le due indagate potranno far nominare un consulente di parte, così come eventualmente i famigliari della vittima.

Sulla ricostruzione della disgrazia le versioni sono del tutto divergenti.

C’è da ricordare che Maria Cebba aveva presentato una denuncia per lesioni aggravate, tanto che Chunhying Zhou quando il 24 febbraio era stata “avvisata” dagli inquirenti dell’apertura dell’inchiesta, aveva controquerelato la pensionata per danneggiamento, violenza privata, violazione di domicilio, ingiurie e calunnia.

All’origine del dissidio, sfociato nel dramma, ci sarebbe stata una perdita d’acqua dal rubinetto della cucina dell’appartamento di Zhaou, dove vive con marito e due figli, situato sopra a quello della vittima. In più occasioni la pensionata si era lamentata di quel disagio, acuito dal rumore causato dai bambini della coppia.

L’ipotetica aggressione sarebbe avvenuta alle 10 del 27 novembre quando nell’appartamento dei cinesi c’era Jinlan Guo. Cebba, aiutandosi con un ombrello aveva raggiunto li piano superiore. Guo ha spiegato che Maria avrebbe iniziato dapprima a urlare, poi a picchiare con la punta dell’ombrello contro la porta d’ingresso danneggiandola.

Dopo avere esitato un po’, la cinese le ha aperto e avrebbe trascinato all’interno Cebba. Ma Guo ha riferito di essere stata spinta a terra per prima, dopo di che si era rialzata, nel frattempo l’anziana si sarebbe gettata sul pavimento. In realtà, Cebba ha denunciato di essere stata colpita per prima proprio con l’ombrello e di essere stata trascinata sul pavimento. Poi Guo ha telefonato a Zhou dicendole che c’era Cebba nell’appartamento. La proprietaria perciò si era precipitata a casa per capire quello che succedeva. Aveva trovato Maria ancora a terra e le avrebbe intimato di andarsene. L’avrebbe aiutata a rialzarsi e l’avrebbe accompagnata sul pianerottolo.

Di tutt’altro tenore la versione di Cebba, che aveva denunciato di essere stata colpita da entrambe le donne con fendenti, anche con l’ombrello.

Di qui le ferite diventate letali? Gli investigatori hanno raccolto la testimonianza di una condomina che avrebbe visto l’aggressione attraverso lo spioncino. Sarebbe stata lei a riferire anche delle botte inferte contro l’anziana.

Il pm De Munari ipotizza l’omicidio preterintenzionale sul presupposto che Cebba sarebbe stata picchiata con l’ombrello e strattonata durante la lite, subendo lesioni giudicate in un primo momento guaribili in più di 20 giorni all’ospedale di Santorso. Per le complicazioni è poi morta il 22 marzo.

Spetterà ai medici legali appurare se c’è stato un rapporto di causa effetto tra le percosse, la frattura al braccio e la morte. Com’è intuibile, le due cinesi che per adesso sono indagate a piede libero, rischiano molto.

Ivano Tolettini

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