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Sossano: spara alla lepre
ma “abbatte” una ciclista

Una quarantenne veronese è stata ferita in maniera non grave da un cacciatore padovano che aveva inseguito una preda
La ferita Christine Koschier, 40 anni, pochi istanti dopo essere stata colpita da una fucilata. F.B.
La ferita Christine Koschier, 40 anni, pochi istanti dopo essere stata colpita da una fucilata. F.B.
La ferita Christine Koschier, 40 anni, pochi istanti dopo essere stata colpita da una fucilata. F.B.
La ferita Christine Koschier, 40 anni, pochi istanti dopo essere stata colpita da una fucilata. F.B.

SOSSANO. Gli spari alla lepre di un cacciatore padovano di Bastia finiscono per colpire una quarantenne ciclista di Caprino Veronese che si stava riscaldando per la gara a cronometro organizzata in mattinata a Colloredo dal GC Sossano nell'ambito della sagra delle castagne con quasi 140 partecipanti al via.
Se non ci scappa il morto è solo per questione di millimetri, sufficienti comunque a provocare la dura reazione dei ciclisti che si stavano preparando per l'imminente gara. In tanti hanno sottolineato la leggerezza dell'appassionato padovano che avrebbe potuto causare una tragedia.
Lo sconcertante episodio dalle conseguenze fortunatamente limitate è avvenuto ieri mattina attorno alle 8.30 sulla stretta via Cà Franzoso a Colloredo di Sossano, dove Christine Koschier della società veronese Fimap stava transitando assieme ad altri tre ciclisti.
«Improvvisamente sono stramazzata a terra perché sono stata colpita a una gamba, a un braccio e ad un fianco della parte sinistra dai pallini», ha spiegato dolorante la donna ai soccorritori.
Il cacciatore, circostanza grave, pare abbia sparato da non più di una cinquantina di metri, ben al di sotto quindi del limite dei 150 metri previsto dal regolamento della caccia.
Christine è stata subito soccorsa dagli altri tre ciclisti e dallo stesso cacciatore, richiamato alle urla dei primi la ciclista veronese.
«Si è scusato ed ha detto che gli dispiaceva, ha aggiunto ovviamente che non l'ha fatto appopsta e che lui aveva mirato alla lepre, senza rendersi conto di essere arrivato così vicino alla strada», ha aggiunto uno dei testimoni.
La ferita è stata trasportata da un'ambulanza del Suem al San Bortolo di Vicenza dove le sue condizioni sono migliorate e giudicate rassicuranti.
È stato chiesto l'intervento dei carabinieri per ricostruire la dinamica dell'episodio. È stata avviata un'indagine per lesioni colpose e la posizione del cacciatore padovano è al centro di verifiche anche per quanto riguardo l'eventuale sequestro dell'arma.
«Mi trovavo ad appena un metro dalla donna e quindi potevo esser stato tranquillamente colpito al suo posto - spiega visibilmente turbato il ciclista parmense Bruno Corruzzi, 68 anni, del VC Valera, che ha soccorso per primo la sfortunata ciclista -. Certo è incredibile come possano verificarsi simili leggerezze da parte di chi va a caccia».«Le indagini faranno il loro corso su un episodio inquietante che poteva avere conseguenze ben più gravi e che pone all'attenzione l'importanza del rispetto delle distanze di sicurezza da parte dei cacciatori», aggiunge l'assessore allo sport del Comune di Sossano, Raffaele Ruaro.
I medici del San Bortolo ieri stavano valutando il da farsi per quanto riguarda i pallini che avevano ferito la ciclista veronese. Vale a dire se intervenire subito o in un successivo momento.
Quest'oggi il procuratore della Repubblica Cappelleri aprirà formalmente un fascicolo, assegnandolo a un suo sostituto. I carabinieri, poi, decideranno se sequestrare le armi e ritirare il porto d'armi al cacciatore.

Felice Busato

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