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La storica villa Cariolato ospita cimeli garibaldini

Villa Cariolato in Strada Bertesina, sede del ristorante “Da Remo”: si dice che ospitò Garibaldi. COLORFOTO Alcune delle sale con i  cimeli che ricordano Giuseppe Garibaldi
Villa Cariolato in Strada Bertesina, sede del ristorante “Da Remo”: si dice che ospitò Garibaldi. COLORFOTO Alcune delle sale con i cimeli che ricordano Giuseppe Garibaldi
Villa Cariolato in Strada Bertesina, sede del ristorante “Da Remo”: si dice che ospitò Garibaldi. COLORFOTO Alcune delle sale con i  cimeli che ricordano Giuseppe Garibaldi
Villa Cariolato in Strada Bertesina, sede del ristorante “Da Remo”: si dice che ospitò Garibaldi. COLORFOTO Alcune delle sale con i cimeli che ricordano Giuseppe Garibaldi

Si dice che in una delle camere abbia dormito Giuseppe Garibaldi. Di certo l'“eroe dei due mondi” si recò in diverse occasioni qui a far visita a Domenico Cariolato e alla moglie Anna Piccoli. Lo testimonia una fitta corrispondenza. Le gesta del giovane garibaldino che partecipò ventiquattrenne alla spedizione dei Mille rivivono tra le pareti della nuova location del ristorante “Remo” a Villa Cariolato lungo strada Bertesina, al cui interno Gianluca ed Alver Baratto hanno allestito un percorso storico: «L'idea ci è venuta poco più di due anni fa, quando la nostra famiglia ha acquistato dalla Provincia questa villa,abbandonata da almeno vent'anni. Non vogliamo ricreare un museo, ma tramandare la storia di un eroe vicentino, un eroe-bambino che mosse al riscatto gli italiani contro gli austriaci». Spiega l'arch. Roberto Busellato, che ha curato la ristrutturazione assieme al collega Fabio Zecchin. «Visto che il materiale originale era ospitato al Museo del Risorgimento, ci siamo rivolti al curatore Mauro Passarin, che è stato molto disponibile e ci ha concesso di fotografare quadri e lettere per riprodurli alle pareti del locale. C'è un articolo del Trettenero nel 1920 che descrive stanza per stanza gli oggetti della villa e noi stiamo cercando di riportarli nella stessa posizione, a partire dal quadro che rappresenta il giovanissimo Cariolato impegnato nella battaglia contro gli austriaci nel 1848. Altre notizie le abbiamo ricavate dal libro di Saverio Mirijello “Il soldato fanciullo e Garibaldi”. Non potendo intaccare i muri, abbiamo utilizzato pannelli lasciando l’essenza dell'originale. L'intenzione è quella di offrire un percorso storico che parta fin dall'ingresso». A Villa Cariolato si trova anche l’attestato del Regno d'Italia per il salvataggio di una donna con tre bambini durante la battaglia del 10 giugno 1848 da parte di Domenico, che aveva solo 12 anni. Un'impresa cui assistettero ufficiali svizzeri di stanza a Vicenza. La villa a metà strada tra la casa dei suoceri di Cariolato e l’asilo donato alla parrocchia di Bertesina dalla regina Margherita, della quale la sorella di Cariolato era stata l’ultima dama di compagnia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andea Lazzari

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