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La scuola d’un tempo tra foto e aneddoti «La nostra identità»

Alunni dell’anno 1925-1926. A.F.
Alunni dell’anno 1925-1926. A.F.
Alunni dell’anno 1925-1926. A.F.
Alunni dell’anno 1925-1926. A.F.

Una scuola di un secolo fa, quando non tutti potevano frequentarla e le maestre erano vere e proprie pioniere. Questo in “C’era una volta la scuola: foto e storie di maestri di Sovizzo”, una serata che ha ripercorso la storia della scuola a cavallo tra l’800 e il ‘900, completata con la presentazione del libro “Una maestra ribelle” di Raffaella Calgaro, insegnante e scrittrice vicentina. Durante l’incontro, organizzato dal Comune all’istituto comprensivo, attraverso una galleria di immagini storiche riportate alla luce per l’occasione, sono stati ricordati gli insegnanti e gli alunni della scuola di Sovizzo e le loro storie. I dati di Sovizzo sono stati tratti da documenti storici e da foto fornite da insegnanti in pensione o da familiari di ex maestri. Contributo speciale quello di Francesca Peretti, già insegnante a Tavernelle nonché figlia di insegnanti storici del paese, che ha letto alcuni passi significativi. «La scuola è il perno fondante di una comunità - il commento del sindaco Marilisa Munari -. Parlare di scuola vuol dire parlare di identità». Calgaro, autrice del romanzo “Una maestra ribelle”, sta conducendo una ricerca con una studiosa fiorentina sulla scuola e le maestre dell’epoca, e sta raccogliendo materiale storico per ricostruire com’erano le condizioni di lavoro e di vita delle giovani maestre. «Ragazze che dovevano lasciare la famiglia e magari trasferirsi in paesini di montagna - ha spiegato - perché nelle città insegnavano gli uomini. Giovani che lavoravano quando per le donne l’unico futuro era la famiglia. Donne coraggiose, da ricordare e valorizzare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.F.

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