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Ciclismo

Fiducia Vicenza
Il Mondiale 2020
resta appeso al voto

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Da sinistra Belluscio, Pasqualin e Nicoletti
Da sinistra Belluscio, Pasqualin e Nicoletti
Da sinistra Belluscio, Pasqualin e Nicoletti
Da sinistra Belluscio, Pasqualin e Nicoletti


I Mondiali 2020 di ciclismo su strada di Vicenza e del Veneto? Mah, sì, forse. Avanti adagio. Al momento la certezza è che si disputeranno in Italia. È quanto emerge dalla riunione del Comitato Ciclistico Internazionale svoltasi a Valkenburg, in Belgio, in concomitanza dei campionati iridati di ciclocross. Si tratterebbe di un ritorno della rassegna nel nostro Paese dopo 7 anni dall’evento di Firenze. 
Vicenza (e il Veneto) al momento è l’unica città ad aver avanzato la propria candidatura. L’ipotesi del Comitato promotore composto da Claudio Pasqualin, Moreno Nicoletti e Alessandro Belluscio comprende uno splendido percorso che prevede la partenza da Piazza San Marco a Venezia e l’attraversamento della Riviera del Brenta prima del circuito del Palladio. Il progetto è però stato stoppato dall’UCI perchè al momento mancano le coperture economiche e soprattutto l’avvallo del Governo italiano, peraltro sollecitato dalla Regione Veneto e dall’Amministrazione comunale di Vicenza. Si parla di almeno 7 milioni di euro soltanto per i diritti.
La notizia, però, è che la Federazione Mondiale ha concesso uno slittamento dei termini: si andrà al prossimo meeting di giugno. In questo modo Vicenza avrà più tempo per trovare i fondi (ci sarà già il nuovo governo) ma se non dovesse farcela sarà la Federazione Ciclistica Italiana a impegnarsi a trovare un’altra città o regione per ospitare i Mondiali. Di sicuro ci sarà nuovamente una rassegna iridata nel segno del tricolore.

Andrea Mason

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