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Rovigo

Investito curatore
mostra Chernobyl
«Gesto volontario»

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Devis Vezzaro
Devis Vezzaro
Devis Vezzaro
Devis Vezzaro

ROVIGO/VICENZA. Stava camminando nel parco dell’ex manicomio di Granzette, in provincia di Rovigo, quando un’auto lo ha investito in pieno: il guidatore è fuggito senza  prestare soccorso. A terra, privo di coscienza dopo essere rotolato sul cofano e aver spaccato il vetro della vettura pirata, Devis Vezzaro, 45 anni, originario di Vicenza, curatore della mostra su Chernobyl ancora in corso all'ex caserma Borghesi di Borgo Casale.

Vezzaro, da almeno un anno, gestisce l’area grazie a una convenzione con l’Ulss 5, che l’ha affidata alla sua associazione “I luoghi dell’abbandono”.

 

Tutto è accaduto in pochi secondi, davanti gli occhi attoniti dei volontari presenti. Alla guida dell’auto che ha investito Devis Vezzaro, infatti, c’era Roberto Costa, che in passato aveva organizzato visite al Manicomio di Granzette. Tra i due c'erano stati dissidi: Costa, infatti, non avrebbe accettato il fatto che l'associazione gestisse l'area. Il vicentino lo aveva denunciato qualche tempo fa. Vezzaro è stato soccorso all’ospedale di Rovigo con un codice di media gravità: ha una prognosi di 25 giorni.

 

Sul posto è arrivata anche la polizia municipale per i rilievi, insieme a una pattuglia della polizia. Sono stati attimi di terrore, che hanno lasciato sconvolti i presenti. 

La moglie Erica Vendramin ha ripercorso l'accaduto: «Io non ero lì, ma tutti i volontari hanno visto quanto è successo. Devis è stato investito da Roberto Costa, è stato lui e più persone lo hanno riconosciuto alla guida». «Questa persona l’abbiamo denunciata più volte per atti di ostruzionismo nei confronti dell’associazione - incalza - e in Procura c’è già una denuncia di 26 pagine. Non ci aspettavamo una cosa del genere, una persona che perseguita e arriva a fare questo vuol dire che ha un’ossessione e ora abbiamo paura, molta paura».

Costa, mezz’ora dopo l’investimento, si è presentato spontaneamente in questura per autodenunciarsi.

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