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L'attentato di Strasburgo

«Condizioni Antonio
sono irreversibili»
Il ragazzo inoperabile

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Antonio Megalizzi con la fidanzata in una foto del profilo Facebook del giovane
Antonio Megalizzi con la fidanzata in una foto del profilo Facebook del giovane
Antonio Megalizzi con la fidanzata in una foto del profilo Facebook del giovane
Antonio Megalizzi con la fidanzata in una foto del profilo Facebook del giovane

STRASBURGO (Francia). «Siamo venuti con spirito cristiano e umano per portare la nostra solidarietà alla famiglia di Antonio Megalizzi. Abbiamo incontrato la mamma che ha avuto indicazioni dai medici che la situazione è irreversibile, lei è disperata e molto provata». Lo ha detto l’eurodeputato della Lega, Mario Borghezio, all’uscita dell’ospedale di Strasburgo dove è ricoverato il 28enne giornalista italiano rimasto gravemente ferito nella sparatoria dell’altro ieri. Con Borghezio c’era anche l’europarlamentare Oscar Lancini. 

«Antonio è ricoverato al reparto di chirurgia d’urgenza al terzo piano dell’ospedale Hautepierre», ha spiegato Borghezio sottolineando di avere «confortato la mamma perché i miracoli esistono» anche se i medici hanno fatto sapere che il ragazzo è inoperabile. Lei piangendo ha detto che ormai c’è solo «da aspettare, i medici sono stati chiarissimi al riguardo», ha riferito l’europarlamentare.

 

La Prefettura francese intanto ha detto che sono tre le persone morte nell'attacco al mercatino di Natale di Strasburgo, confermando di fatto anche il decesso dell’uomo afghano che ieri era dato in condizioni irreversibili. La Prefettura ha poi precisato che una quarta persona rimasta gravemente ferita nell’attacco «è in stato di morte celebrale». I feriti sono 13, di cui 5 gravi, hanno aggiunto le fonti di sicurezza. 

 

Intanto continua la caccia all’uomo in tutta Europa per rintracciare Cherif Chekatt, il presunto attentatore. Ora potrebbe essere in Germania dove avrebbe contatti e appoggi. In azione 720 agenti per rintracciarlo, fermate quattro persone vicine a lui, compresi il padre e due fratelli.

 

Il 29enne avrebbe detto di aver «ucciso per vendicare i fratelli morti» in Siria: è quanto scrive il quotidiano Le Parisien, citando una testimonianza del conducente del taxi su cui il terrorista è fuggito dopo la mattanza in centro. Sempre secondo il giornale, Chekatt ha lasciato libero il tassista solo dopo che questi si è professato «musulmano praticante» e rispettoso della «preghiera».

Sempre secondo Le Parisien, durante la perquisizione in casa sua, i gendarmi hanno trovato dei lacci in plastica (gli inquirenti hanno ipotizzato che potessero servire per rapine in casa), oltre che un’arma di calibro 22, munizioni, coltelli e la granata già citata nei giorni scorsi. Sul posto, nessuna traccia di affiliazione ad una organizzazione estremistica, come la bandiera nera dell’Isis. Sono stati sequestrati alcuni scritti in arabo, attualmente in corso di analisi, precisa Le Parisien, aggiungendo che il "modus operandi" del killer non lascia dubbi sulla natura terrorista del suo gesto. Gli esami medici e la videosorveglianza mostrano che ha colpito volontariamente le sue vittime alla testa o alla nuca con un revolver di calibro 8 di vecchia fattura. Mentre sarebbero almeno quattro le persone pugnalate. 

LDN-RF

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