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A una settimana dall'alluvione che ha colpito la provincia di Belluno. le vallate si scoprono cimiteri di alberi e rami. "L'alluvione del '66 ci portò via i ponti - dice un abitante - che però si rifanno. Una desolazione del genere non si è mai vista". "Il nostro panorama è cambiato e il bosco era la nostra vita", ricorda un responsabile del Soccorso Alpino. In diverse zone del territorio le strade sono state liberate ma c'è ancora molto da fare, soprattutto a Rocca Pietore, "epicentro" della tragedia. I Serrai di Sottoguda, canyon naturale che conduce alla Marmolada, sono andati perduti e con essi l'acquedotto che riforniva il comune. "Ma ripartiremo e - esorta il presidente di Alleghe Funivie - speriamo di cominciare a sparare neve tra dieci giorni". Videoreportage di Andrea Lattanzi

Belluno, tra cimiteri d'abeti e vallate da salvare: "Il bosco fa parte di noi, ripartiremo"

A una settimana dall'alluvione che ha colpito la provincia di Belluno. le vallate si scoprono cimiteri di alberi e rami. "L'alluvione del '66 ci portò via i ponti - dice un abitante - che però si rifanno. Una desolazione del genere non si è mai vista". "Il nostro panorama è cambiato e il bosco era la nostra vita", ricorda un responsabile del Soccorso Alpino. In diverse zone del territorio le strade sono state liberate ma c'è ancora molto da fare, soprattutto a Rocca Pietore, "epicentro" della tragedia. I Serrai di Sottoguda, canyon naturale che conduce alla Marmolada, sono andati perduti e con essi l'acquedotto che riforniva il comune. "Ma ripartiremo e - esorta il presidente di Alleghe Funivie - speriamo di cominciare a sparare neve tra dieci giorni". Videoreportage di Andrea Lattanzi

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