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Un’attesa durata oltre un anno: per i risparmiatori truffati delle due banche venete fallite, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca, i risarcimenti non arrivano mai. La legge Baretta dello scorso anno è rimasta inattuata, e anche la norma della legge di Bilancio che istituisce un fondo di ristoro di un miliardo e mezzo di euro in tre anni, grazie all’utilizzo dei conti dormienti, rischia di rimanere lettera morta. Il primo decreto attuativo sarebbe dovuto arrivare entro il 31 gennaio, poi nella settimana di San Valentino, ancora non ce n’è traccia. E così stamattina Patrizio Miatello, presidente delll’associazione Ezzelino III da Onara, di Vicenza, è andato al Mef, chiedendo al sottosegretario Alessio Villarosa di riceverlo, senza ottenere alcun risultato. “Siamo in una situazione di emergenza sociale”, dice Miatello, spiegando che i mancati indennizzi stanno strangolando molti imprenditori e famiglie, che hanno perso tutti i risparmi ma hanno dei fidi accesi dalle loro ex banche per l’acquisto delle azioni e obbligazioni che poi sono state “azzerate”. Ora sono arrivati i decreti ingiuntivi, bisogna pagare, ma intanto il fondo risparmio rimane inattivo a cura di Rosaria Amato

Banche, risparmiatore truffato in ginocchio al Mef resta fuori: "Da domani pretenderemo ciò che non ci danno"

Un’attesa durata oltre un anno: per i risparmiatori truffati delle due banche venete fallite, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca, i risarcimenti non arrivano mai. La legge Baretta dello scorso anno è rimasta inattuata, e anche la norma della legge di Bilancio che istituisce un fondo di ristoro di un miliardo e mezzo di euro in tre anni, grazie all’utilizzo dei conti dormienti, rischia di rimanere lettera morta. Il primo decreto attuativo sarebbe dovuto arrivare entro il 31 gennaio, poi nella settimana di San Valentino, ancora non ce n’è traccia. E così stamattina Patrizio Miatello, presidente delll’associazione Ezzelino III da Onara, di Vicenza, è andato al Mef, chiedendo al sottosegretario Alessio Villarosa di riceverlo, senza ottenere alcun risultato. “Siamo in una situazione di emergenza sociale”, dice Miatello, spiegando che i mancati indennizzi stanno strangolando molti imprenditori e famiglie, che hanno perso tutti i risparmi ma hanno dei fidi accesi dalle loro ex banche per l’acquisto delle azioni e obbligazioni che poi sono state “azzerate”. Ora sono arrivati i decreti ingiuntivi, bisogna pagare, ma intanto il fondo risparmio rimane inattivo a cura di Rosaria Amato

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