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Vicenza

Protezione civile,
prova generale
per il Distretto VI07

Un momento dell’esercitazione
Un momento dell’esercitazione
Un momento dell’esercitazione
Un momento dell’esercitazione

Il Distretto VI-07 è il secondo a nascere dei 10 in cui è stata suddivisa la Provincia di Vicenza; per il suo “battesimo” ufficiale manca solo la firma dei relativi documenti da parte della Conferenza dei Sindaci dei 13 Comuni interessati (prevista per la fine di Luglio), mentre per quanto ci riguarda il Regolamento Operativo è già stato scritto, ed è stato testato proprio in questo fine settimana: si è voluto verificare se l’ipotizzato meccanismo di “mutuo soccorso”, secondo il quale quando un Gruppo di Protezione Civile si trova a non riuscire a fronteggiare la situazione in autonomia può chiedere l’intervento delle altre Associazioni aderenti al Distretto bypassando Provincia e Regione, può funzionare efficacemente e se realmente le tempistiche si accorciano notevolmente (come previsto sulla carta).

Proprio per questo all’esercitazione si è voluto dare un taglio prettamente simulativo e non addestrativo (cioè non si è voluto insegnare nulla a nessuno, ma verificare in una situazione più simile possibile alla realtà il livello operativo attuale del Distretto e delle sue diverse componenti), perché solo con la consapevolezza di dove si è si può decidere dove si vuole andare e come arrivarci.

Il rischio prevalente nel nostro territorio è quello idrogeologico, e per questo l’esercitazione è stata strutturata con tutte le possibili difficoltà del caso: 8 scenari, tra i quali allagamenti di scantinati e garage, argini ceduti, argini da proteggere con telonate o da monitorare, frane in collina, alberi caduti, corsi d’acqua ostruiti dei quali evitare lo straripamento e fognature esplose con conseguente rischio sanitario elevato per i residenti e susseguente necessità di evacuazione della popolazione interessata. Tante componenti diverse, sparse su tutto il territorio di Sarcedo (scelto come sede di questa “prima volta” grazie alla indispensabile disponibilità dell’Amministrazione Comunale che ha voluto spendersi in prima persona per questo evento fortemente voluto), che avrebbero potuto portare al limite ed anche oltre le capacità di risposta di qualsiasi singolo Gruppo di Protezione Civile, e che per essere affrontate avrebbero richiesto l’aiuto di tutti.

Si è iniziato nella prima serata di Venerdì, con la diffusione di un falso bollettino meteo da parte del Centro Funzionale Decentrato della Regione Veneto che metteva la zona climatica Veneto-B (che comprende i bacini idrografici dell’Alto Brenta, del Bacchiglione e dell’Alpone, ed insiste tra le Provincie di Vicenza, Belluno, Treviso e Verona) in stato di Pre-Allarme per una criticità idrogeologica dovuta a fenomeni intensi di maltempo molto concentrati nel tempo e spazio.

Nel corso della notte la situazione è peggiorata gravemente sul territorio di Sarcedo, ed in conseguenza di ciò il sabato mattina il ROC (Responsabile Operativo Comunale) di Sarcedo ha dichiarato lo stato di Allarme, attivando il Centro Operativo Comunale e tutta la struttura di Protezione Civile: simulazione resa più difficoltosa dalla predisposta irreperibilità del Sindaco (ufficialmente in trasferta), così da verificare se “la macchina” avrebbe potuto iniziare a funzionare autonomamente. Il vice-sindaco, l’assessore alla P.C. e gli amministrativi del Comune hanno fronteggiato egregiamente la situazione, comunicando a Prefettura, Provincia e Regione l’emergenza in atto ed attivando un monitoraggio del territorio per poter poi capire come reagire ai problemi, senza farsi prendere dal panico (rischio sempre presente per gli amministratori, che talvolta si trovano ad essere soverchiati dagli eventi per i quali non sempre sono addestrati o preparati).

Il problema più rilevante si è dimostrato essere l’esplosione degli impianti fognari in una zona del paese, e così il Sindaco - che nel frattempo aveva raggiunto il Centro Operativo Comunale e preso il comando della situazione - dopo un sopralluogo, ha emesso l’ordinanza di sgombero, messo in atto dalle Squadre di P.C. richiamate dal monitoraggio per assistere la popolazione e condurla in sicurezza dal Punto di Raccolta all’Area di Ricovero.

Portata a termine con successo questa fase, si trattava di fronteggiare una molteplicità di situazioni per le quali il personale e le attrezzature presenti “in casa” non sarebbero state sufficienti: per questo il Sindaco ha contattato i suoi omologhi dei Comuni contermini, chiedendo l’autorizzazione a far intervenire i loro volontari in rinforzo, ed a stretto giro (non appena ottenuta l’autorizzazione) la Sala Operativa chiamava i numeri di emergenza H24 dei relativi Gruppi per attivare le loro squadre di pronto impiego e chiedere i relativi materiali. Così, nell’arco di tre ore sono giunti a Sarcedo 61 volontari di 7 diverse Organizzazioni di Volontariato (Gruppi Volontari di Protezione Civile di Chiuppano, Dueville, Malo, Sandrigo e Thiene, e Comitato Locale di Thiene della Croce Rossa Italiana), con al seguito mezzi, motopompe, teloni, torri-faro, motogeneratori, ponti radio, capannoni refettorio, cucina da campo, tende e quant’altro utile a garantire la permanenza in luogo operativo anche per diversi giorni, fino a cessata emergenza.

Il tutto è stato suddiviso nelle tre grandi divisioni Operativa, Logistica e Direzione: per essere il più vicini possibile alla realtà, i Capisquadra stessi non sapevano dove sarebbero stati impegnati o lo scenario che si sarebbero trovati di fronte, così da poter verificare anche l’abilità dei Coordinatori e dei responsabili della maglia radio nel gestire i flussi di informazioni.

Le attività così impostate si sono protratte ben oltre il tramonto, in zone completamente buie o dove l’illuminazione pubblica era stata depotenziata (o spenta) per poter testare le capacità operative di tutti al massimo delle loro capacità, e solo nella mattinata di domenica si è dichiarato lo stop delle operazioni e - dopo un debriefing con tutti i volontari - smontato il campo, con il rientro di tutti i Gruppi nelle proprie sedi, in anticipo di qualche ora rispetto a quanto preventivato, per un motivo ben preciso: il sopraggiungere di allerte meteo reali per le quali il dispositivo di Protezione Civile doveva essere pronto a muoversi e non trovarsi già distaccato in altre attività collaterali.

In qualità di coordinatore dell'esercitazione e dai primi rapporti disponibili (in attesa di quelli definitivi) anche da parte degli Istruttori Provinciali e Regionali che hanno presenziato a tutte le attività nelle vesti di Osservatori, possiamo dire che il nostro Distretto ha dimostrato una effettiva capacità operativa nell’affrontare questi stati di rischio, con una notevole coesione e spirito di corpo tra le varie O.d.V. che hanno collaborato pienamente tra loro in tutto, dall’assistenza materiale al coordinamento di squadre composte da più elementi eterogenei; l’alto livello di professionalità dimostrato è stato notevolmente superiore alle attese, ed anche la capacità di autosostentamento del campo ha evidenziato come sia possibile fronteggiare da subito eventi avversi anche di notevole intensità ed estensione per diversi giorni, tempo che il recente passato ha dimostrato essere il più esposto in quanto i tempi tecnici di approntamento ed attivazione del Sistema Regionale e Nazionale di Protezione Civile non sono sempre celeri quanto il cittadino vorrebbe.

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